Arriva I-SMEL: un sistema geniale che “fiuta” le molecole in mare preziose per la farmaceutica | È la migliore cura di molti mali moderni

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Ricerca nell’oceano per delle molecole da usare nelle medicine – www.iPaddisti.it

Le ricerche in campo medico hanno portato a enormi migliorie sotto il punto di vista delle diagnosi e dei trattamenti delle malattie, questa volta però ad aiutare ci pensa l’oceano.

La porzione della Terra sommersa dai mari è ancora tutta da scoprire, tra nuove specie di pesci, microorganismi e nuove piante ora il fondo del mare risulta essere estremamente essenziale per i ricercatori di tutto il mondo.

Grazie a un dispositivo totalmente nuovo ed estremamente avanzato a livello tecnologico sono state scoperte delle nuove molecole in fondo al mare che risultano essere particolarmente promettenti nell’ambito della ricerca per la creazione e produzione di nuovi farmaci, proprio come è accaduto per la prevenzione e cura dell’Alzheimer.

Gli oceani, che coprono il 71% della superficie terrestre, sono i protagonisti delle ricerche e degli studi degli esperti da diversi decenni in quanto sono una fonte inesauribile di ispirazione per sviluppare nuovi medicinali, scoprire cure applicabili all’uomo e per migliorare la comprensione delle malattie, così da rallentare e invertire il processo del calo dell’aspettativa di vita.

Microbi, alghe, spugne e organismi più complessi offrono una ricca fonte di sostanze chimiche biologicamente attive e interessanti, le spugne marine ad esempio hanno al loro interno alcuni composti utili per contrastare la formazione dei tumori, mentre gli omega-3, più famosi, riescono a nutrire e a integrare il metabolismo del cuore e del cervello.

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Fondo oceanico aiuta la ricerca per i medicinali – www.iPaddisti.it

A causa della crescente resistenza agli antibiotici che si sta diffondendo tra le popolazioni, gli scienziati si sono messi alla ricerca di nuovi spunti con cui poter creare medicinali alternativi, come quelli utilizzati dai batteri marini, i quali producono composti chimici utili alla loro personale difesa contro gli altri organismi.

Per riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti, però, i ricercatori hanno bisogno di strumentazione altamente innovativa, complessa e costosa, che riesca non solo a scendere nelle profondità oceaniche, ma che possa anche provvedere al recupero di materiale in maniera sicura, evitando così di danneggiare eventuali composti biologici. Durante il periodo dell’ultima estate, ad esempio, al largo delle isole Eolie sono stati scoperti dei muschi marini sorprendentemente utili per la fornitura di ossigeno proprio tramite l’uso di dispositivi e attrezzature particolari ma efficaci. Queste ricerche potrebbero essere solo l’inizio di una grande serie di scoperte utili all’uomo, all’intero ecosistema e a tutto il pianeta.