Ryan Naraine: le regole della privacy in iOS 6 complicheranno la vita agli utenti

Qualche mese fa Apple era stata colpita dallo scandalo sulla privacy che ha fatto perdere molti punti all’immagine dell’azienda californiana. Di conseguenza, i tecnici della casa di Cupertino hanno deciso di attivare delle regole più severe in tema di privacy nel futuro aggiornamento del sistema operativo iOS 6, onde evitare nuovi scandali.

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Ryan Naraine, giornalista di ZDNet, ha fatto sapere che queste nuove regole della privacy potrebbero essere poco amate dagli utenti, visto che funzioneranno in maniera simile al modulo UAC (User Account Control) introdotto da Microsoft con Windows Vista, il quale è in grado di gestire i permessi di installazione e disinstallazione delle applicazioni in base all’utente, con tanto di festidiosi avvisi durante ogni setup.

Per i colleghi di Macworld, l’adozione di un modulo UAC in iOS 6 non è necessariamente una brutta notizia:

“Per quanto ne so, UAC è una tecnologia solida che fa esattamente ciò per cui è stata progettata. Nel mio modo di vederla, la pubblicità negativa e la reazione avversa ad UAC sono state causate soprattutto dal fallimento del marketing e delle pubbliche relazioni di Microsoft, piuttosto che da reali problemi. Detto questo, è chiaro il paragone fatto da Naraine.
Il problema di UAC -e dei permessi su iOS 6- è che rischia di essere opprimente, almeno dalla prospettiva dell’utente medio. La gente sarà inondata da popup di avvisi e da finestre di dialogo che chiedono continuamente il permesso per tutto. Non sapendone abbastanza per determinare se un’attività è legittima o meno, finiscono con l’accettare tutte le richieste.”

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