Perdita dei dati informatici: com’è la situazione nel 2017?

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Nel corso degli ultimi anni, molti privati e molte aziende che in passato archiviavano i documenti che li riguardano su supporti cartacei e comunque “tradizionali” sono passati all’archiviazione informatizzata. Del resto, anche per iPad ci sono numerose app che consentono di tenere sempre con sé documenti, appunti, registrazioni, di gestire le fatture e i rapporti commerciali, di avere sempre con sé le proprie fotografie.

Ma quanto sono a rischio i nostri dati? Ce lo fa sapere uno studio effettuato da una società di sicurezza, EaseUS, che si occupa di recupero dei dati persi e, proprio a partire dalle informazioni in suo possesso, ha creato una statistica che ci permette di avere informazioni davvero interessanti in questo ambito.

Guardando l’infografica scopriamo dati davvero sconcertanti (letti nero su bianco), ma se ci pensiamo bene in mezzo ci siamo anche noi: avete ancora le foto di 10 anni fa (2007) sul computer? Probabilmente no, e se non l avete stampate… beh, sono andate perse.

La perdita avviene soprattutto per cancellazioni accidentali, o comunque involontarie, come gli errori del dispositivo che abbiamo, ma al secondo posto ci sono le azioni intenzionali, quelle in cui formattiamo ad esempio il dispositivo e poi solo dopo ci viene in mente che avevamo dati che… ormai sono andati.

Addirittura quasi la metà delle persone ha perso dati negli ultimi cinque anni, ma la cosa più incredibile è un’altra: la maggior parte delle aziende che hanno perdite di dati importanti chiudono a meno di due anni dal fenomeno. Che sta ad indicare quanto sia importante la protezione dei nostri dati per il futuro sia aziendale che personale.

Per fortuna, alla fine dell’infografica emerge un dato che rincuora: l’Italia è uno dei paesi meno a rischio, forse perché la cultura digitale non è ancora troppo diffusa, per cui le nostre cose sono meno a rischio dei dati americani, oppure tedeschi. Un valore che, però, non deve farci stare tranquilli: se siete in una stanza di 100 persone (un ristorante, ad esempio) due delle persone che sono nella stessa stanza hanno perso dei dati, che non è affatto un valore irrisorio.

Se però dovesse succedere di perdere dati importanti, la notizia buona è che non tutto è perduto: alcune aziende, una delle quali è EaseUS, si occupano proprio del recupero di dati persi dai dispositivi, compresi sia i computer che smartphone e tablet, tra cui ovviamente anche iPad: prima di disperarci, è importante provare i software specifici per il recupero, che potrebbero far avere alle nostre storie dei finali positivi.

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