Meta fa ammalare i nostri figli: “Crea dipendenza e depressione” nei giovani e giovanissimi | La denuncia che fa scattare allarme in tutto il mondo

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Dipendenza dai social e depressione nei giovani – www.iPaddisti.it

La tesi che i social network causassero dipendenza aleggiava ormai da tempo tra le Nazioni europee e non solo, ora però ne arriva la conferma.

Negli Stati Uniti d’America i bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni passano i media 3 ore al giorno (il 10% addirittura arriva a più di 6) davanti i social come Facebook, Youtube e TikTok.

Per far emergere questo problema sociale che sta colpendo quotidianamente sempre più giovani, causando danni irreparabili a corpo e mente, ben 41 Stati USA si sono uniti per fare causa a Meta, sostenendo che Facebook, Instagram e WhatsApp fossero stati nel tempo al centro di una strategia atta a manipolare l’attenzione degli altri.

La creazione dell’endless scrolling, ovvero della generazione eterna di contenuti, unita agli algoritmi che migliorano la promozione di contenuti basati sui gusti dell’utente, hanno portato gli esperti a creare una denuncia presentata alla Corte Federale composta da ben 233 pagine.

Ciò condurrebbe i giovani a diventare assuefatti da queste “caratteristiche manipola-dopamina“, causando mancanza di autostima, mancanza di fiducia e disturbi dissociativi o depressione.

I rischi dei social network, ora Meta dovrà risponderne pubblicamente

Gli studi condotti sui social network dimostrano da tempo come il loro utilizzo compulsivo possa portare a disturbi della personalità e danni cerebrali, tuttavia secondo la denuncia Meta, pur essendo a conoscenza di ciò, non avrebbe in alcun modo impedito il processo minimizzando anzi l’impatto così da poter guadagnare ancora più denaro e fama.

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Dipendenza e depressione causata dai social – www.iPaddisti.it

Nel 2020 Netflix ha addirittura condiviso un documentario estremamente interessante su questo argomento chiamato “The Social Dilemma“. Qui si possono ascoltare le voci di chi ha lavorato all’interno di questi ambienti, esplorando i dati e le tecniche utilizzate. Alcuni documenti privati poi sono stati pubblicati da Frances Haugen, condividendo con il mondo la modalità con cui Instagram aumenta l’insoddisfazione delle donne che si sentono in competizione con gli altri profili.

Meta ha replicato a tali accuse rassicurando tutti sul fatto che la sicurezza online sia da sempre una priorità dell’azienda, aggiungendo infine che: “Siamo delusi dal fatto che, invece di lavorare in modo produttivo con le aziende del settore per creare standard chiari e adeguati all’età per le numerose applicazioni utilizzate dagli adolescenti, il pubblico ministero abbia scelto questa strada“, mostrando ancora una volta come manchi un vero e proprio canale di comunicazione efficiente tra gli Stati e una delle aziende più potenti al mondo.