Il complotto di MAUI: ora appare su tutti i Social, ma il Governo cerca ancora di tenerlo nascosto | Ecco cos’è accaduto, un fenomeno che ci porterà alla rovina

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Incendio a Maui – www.iPaddisti.it

Dopo gli incendi in Sicilia, iniziati circa un mese fa e che continuano ad attanagliare il sud Italia, anche un’altra isola sta riscontrando danni gravissimi a causa delle fiamme, portando al decesso oltre 100 persone.

La seconda isola dell’arcipelago delle Hawaii, Maui, ha cominciato a bruciare da più di 3 settimane e le statistiche sui danni sono più che sconcertanti, si parlerebbe infatti di oltre 1000 dispersi e 2000 edifici danneggiati o distrutti dal fuoco e dall’aria irrespirabile.

A distanza di qualche giorno, mentre le persone che hanno perso la propria casa vengono assistiti dal resto degli USA, sul web cominciano a diventare sempre più virali notizie di complotti che riguardano l’inizio e le cause di questo incendio, promuovendo la condivisione di dinamiche alternative dell’accaduto.

Tra le teorie più stravaganti compare ad esempio la presenza di un raggio di energia puntata appositamente sull’isola per eliminare i residenti più poveri di Maui, così da creare uno spazio adatto alla creazione di immobili lussuosi, resort e hotel. Per avvalorare la loro essi, i sostenitori hanno messo in evidenza come l’incendio abbia colpito quasi esclusivamente le case dei meno abbienti.

I social network stanno avendo un ruolo fondamentale nella condivisione di queste notizie, molte delle quali inventate, tanto che il Tweet di una celebrità che ha acquistato centinaia di acri sull’isola ha ricevuto più di 12 milioni di visualizzazioni.

Social e fakenews, cosa sta cambiando

Renee DiResta, una ricercatrice presso l’Università di Standford specializzata in disinformazione, ha spiegato che in tempo di crisi mondiali e durante gli avvenimenti di questo genere è molto comune che le persone cerchino spiegazioni alternative all’accaduto per dare un senso al mondo quando sono queste sono ansiose o si sentono impotenti.

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Diffusione delle fake news sull’incendio a Maui -www.iPaddisti.it

“Le teorie che attribuiscono la causa di una crisi a un protagonista specifico offrono un cattivo da incolpare, qualcuno da potenzialmente ritenere responsabile“, ha speigato DiResta. “Le teorie del complotto più efficaci e plausibili sono solitamente basate su qualche granello di verità e si collegano a qualche insieme di credenze esistenti sul mondo”.

Youtube, Instagram e TikTok hanno già provveduto mettere in atto misure per frenare la diffusione delle teorie del complotto tramite strumenti di monitoraggio e revisori umani. Tramite questi controlli si riesce a limitare la creazione di post provenienti da fonti non autorevoli o che contengono informazioni assolutamente false, evitando che tali notizie compaiano nelle ricerche o tra i consigliati.