Argentina il paese più caro per comprare un iPad, Malesia il più economico

commsec

[adrotate banner=”1″]

I clienti che acquistano un iPad in Argentina sono in assoluto i più sfortunati al mondo, dovendolo pagare più del doppio di quanto costa in buona parte dei paesi asiatici e nordamericani. Un iPad da 16 GB con Wi-Fi e display Retina, infatti, viene venduto in Argentina all’incredibile prezzo di 1094,11 dollari secondo CommSec, un’unità della Commonwealth Bank australiana. La palma per il tablet Apple più economico va invece alla Malesia, dove un iPad con queste caratteristiche costa appena 473,77 dollari.

CommSec tiene d’occhio l’indice dei prezzi dell’iPod dal 2007 (e successivamente anche l’indice iPad) come modo per monitorare che le valute siano eguagliate in modo corretto. L’indice è infatti uno strumento per esplorare il concetto economico di potere d’acquisto: uno stesso bene dovrebbe essere scambiato allo stesso prezzo in diversi paesi, dato il libero mercato.

In teoria i differenziali di prezzo tra stati non sono sostenibili a causa delle forze di mercato, che agiranno facendo si che consumatori e imprese guardino all’estero per acquistare prodotti meno costosi che sul territorio nazionale. Nella realtà, però, una serie di fattori come le restrizioni sulle importazioni, le spese di trasporto e le tasse locali impediscono al mercato di funzionare come dovrebbe.

CommSec usa la tabella dei prezzi per giudicare quale siano le valute in linea con i fondamenti economici. La valuta di un paese in cui i beni sono a buon mercato rispetto al resto del mondo dovrebbe ricevere un apprezzamento, o viceversa un deprezzamento, per eliminare dal mercato le opportunità di arbitraggio.

Affinchè ci sia equilibrio è necessario che il rapporto tra il prezzo di un iPad in due paesi diversi sia pari al tasso di cambio tra le valute di quegli stessi stati. Andando a confrontare il prezzo di un tablet in Italia (674,96 dollari) con quello statunitense (499 dollari), infatti, ci rendiamo conto che il rapporto è pari a 1,352 ed è praticamente identico al tasso a cui l’euro viene attualmente scambiato con il dollaro.

[adrotate banner=”2″]

[via]