Apple interrompe la produzione dei router wireless AirPort

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Tra i tanti dispositivi Apple fino ad oggi ancora in produzione, ma non conosciuti dai più, ci sono i router wireless Apple AirPort, disponibili in diverse varianti.

Si tratta di dispositivi che hanno fatto un po’ la storia della società, perché sono stati presentati quasi 20 anni fa da Steve Jobs, ai tempi in cui la tecnologia Wi-Fi era solamente agli albori. Con il passare del tempo sono stati sempre meno utili perché, per quanto alcune funzioni rimangano esclusive e per quanto ci sia la compatibilità sia per iOS che per OSX, i router sono stati progressivamente sostituiti da alternative migliori, oppure a dispositivi brandizzati dalle compagnie telefoniche che offrono i servizi internet.

Per questo motivo, nonché perché le vendite erano notevolmente calate, Apple non aggiornava più questi dispositivi ormai dal 2013, e se già dal 2016 si cominciava a vociferare che questi prodotti sarebbero stati progressivamente abbandonati, adesso abbiamo la sicurezza. Apple ha infatti dichiarato che la produzione di questi dispositivi si è conclusa, anche se le AirPort continueranno ad essere in vendita negli Apple Store fino ad esaurimento scorte. Successivamente sarà comunque possibile acquistare dei router all’interno degli Apple Store, con la differenza però che saranno prodotti da partner, e non più direttamente da Apple.

Tuttavia, per chi ha acquistato magari recentemente una AirPort non c’è nulla di cui preoccuparsi: l’azienda ha infatti assicurato che il supporto sarà disponibile per i prossimi cinque anni, per cui, al di là dei due anni di garanzia, sarà comunque possibile riparare (a pagamento) questi dispositivi per lungo tempo.

Si tratta di una mossa ampiamente anticipata, per prodotti che comunque erano utili solamente per una ristretta fascia di utenti, e non per la maggior parte di essi; si tratta però anche di una conferma del fatto che Apple si stia concentrando sempre più sul mercato dei consumatori, e sempre meno su quello professionale, come dimostrano anche gli scarsi aggiornamenti dei computer fissi più potenti, i Mac Pro.

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