News

Nemmeno in TV ci saranno più esseri umani: addio ad un altro lavoro, ma l’esperimento sembra un successo

Fedha, la prima presentatrice in tv made in AI – Ipaddisti 20230412

Magari fosse ChatGPT il problema che ci attanaglia. Basterebbe bloccarlo a livello globale (come lo è attualmente in Italia), cancellata l’AI della discordia, il gioco è fatto. Ma non è così semplice.

La corsa a chi sviluppa la miglior Intelligenza Artificiale, è sfrenata più che mai. Da un lato sintomo di progresso e tanta utilità per il mondo intero, dall’altra preoccupa: sia a livello lavorativo sia per quanti danni può fare a noi esseri umani.

L’esempio della fotoreporter Barbara Zanon che, grazie all’utilizzo di Midjourney, un’Intelligenza Aritificiale capace di dar vita a immagini da descrizioni testuali, simile a DALL-E di OpenAI, è riuscita a creare un reportage della guerra in Ucraina, senza esserci mai stata, un fake volutamente creato, deve far riflettere.

Ma al di là delle “allucinazioni”, chi più chi meno, di tutte le Intelligenze Artificiali, al netto di un internet basato alla lunga solo da notizie generate dalle AI, ci si sta spingendo oltre. Dal Kuwait l’ennesima conferma di un trend dilagante.

Nel paese arabo si è dato vita a un esperimento, per carità riuscitissimo, di una AI talmente evoluta da essere utilizzata nei media locali: un “robot” di alta qualità per leggere i notiziari, al posto di un essere umano.

Argento vivo

“Sono Fedha, la prima presentatrice che lavora con l’intelligenza artificiale a Kuwait News. Che tipo di notizie preferisci?” E’ il post della donna AI sull’account Twitter dell’outlet arabo. “Sentiamo le vostre opinioni”, aggiunge in arabo classico mentre appariva con i capelli biondi scoperti, indossando una giacca nera e una camicetta bianca.

L’esperimento (riuscito) della prima presentatrice generata da una AI – Ipaddisti

L’outlet è affiliato al Kuwait Times, fondato nel 1961 come primo quotidiano in lingua inglese della regione del Golfo. Abdullah Boftain, vicedirettore capo di entrambi i punti vendita, ha dichiarato ad AFP che la mossa è una prova del potenziale dell’IA di offrire “contenuti nuovi e innovativi”. Sempre secondo lui, Fedha potrebbe eventualmente anche sviluppare un accento tipico kuwaitiano, essere migliorata, con l’obiettivo di presentare aggiornamenti sulle notizie sull’account Twitter dell’outlet, che ha 1,2 milioni di abbonati.

“Fedha è un antico e popolare nome kuwaitiano – continua Boftain ad AFP – si riferisce all’argento, il metallo. Immaginiamo sempre che i robot siano di colore argento e metallico, da qui è nata la combinazione nome-colore”.
Il Kuwait non è il primo paese a presentare una presentatrice generata dall’intelligenza artificiale. Nel 2018, l’agenzia di stampa statale cinese aveva svelato il proprio “lavoratore virtuale” che sfoggiava un abito e una mite voce robotica. La domanda sorge spontanea: addio a un altro lavoro per esseri umani?

Published by
Franco Ciotti