Luca Maestri, un italiano a capo dei risultati finanziari di Apple

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Arrivato nel gennaio del 2013 alla Apple, Luca Maestri nella giornata di ieri è stato consegnato agli onori della cronaca per la conferenza finanziaria dell’azienda di Cupertino, risultando come primo italiano a comparire nei titoli di coda dell’evento più importante della Mela insieme con i Keynote. Venne presentato come l’uomo dei numeri e nel mese di gennaio del 2013, con carica assunta a marzo, venne indicato come nuovo Corporate Manager di Cupertino, con un destino già segnato: diventarne il Chief Financial Officer.

Ma chi è Luca Maestri e soprattutto come è arrivato alla Apple? Dopo aver vissuto in tre continenti diversi e in sette Paesi, aver imparato l’inglese e il portoghese, oltre l’italiano che già conosceva in quanto madrelingua, Maestri ha lavorato con la General Motors, la Nokia e la Xerox, azienda dalla quale la Apple lo ha “prelevato”. Laureatosi alla Luiss di Roma, sua città natale, alla Gm è rimasto per 20 anni spostandosi dall’Italia verso gli Stati Uniti, fino all’Irlanda e a Singapore. Nel 2000 era dietro le quinte per la joint venture tra Gm e Fiat, riuscendo ad affinare non solo una grande conoscenza dei vari mercati, ma anche la capacità di gestire situazioni non da tutti i giorni. Anche nel 2008 dovette gestire un’altra joint venture: stavolta quella della Nokia con la Siemens, trasformando il precedente business in un sistema nuovo, con le infrastrutture per le telecom che passavano a servizi per internet a banda larga. Infine alla Xerox, sua ultima azienda prima della Apple, ha vissuto il declino della fotocopiatrice. Nel 2011, secondo Forbes, alla Xerox aveva guadagnato poco più di 3 milioni di dollari, tra bonus e incentivi, partendo da un salario base di mezzo milione di dollari.

Al suo arrivo alla Apple persino Wall Street si scomodò per tracciare un suo profilo e l’analista Barclays Ben Reitzes si sbilanciò definendolo un campione del rendimento per gli azionisti. Ieri finalmente la sua comparsa sul palcoscenico, con il suo nome che ha fatto tremare le casse di Cupertino dopo quasi un anno di riservatezza e un profilo basso. Ma dalle qualità alte, per affrontare nuovi mercati e non per ristagnare nel successo che ha condotto Apple fino a questo livello.

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