L’iPad e l’Università: la mia esperienza personale – Parte 1: Gli Appunti

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Ciao a tutti, amici iPaddisti. Oggi, e poi per qualche giorno, vogliamo proporre degli articoli un po’ diversi dal solito. Infatti, questi articoli scaturiranno esclusivamente dalla mia esperienza personale da studente universitario (del quinto anno di Medicina Veterinaria, quindi l’articolo sarà strettamente riferito a ciò che studio, non voglio generalizzare per non creare, per così dire, “false speranze” in chi possa frequentare una facoltà molto diversa dalla mia), e derivano dal fatto che molti ragazzi, spesso, si chiedono se effettivamente l’iPad sia un valido strumento da utilizzare per l’università, affiancato ad un normale PC Windows, piuttosto che acquistare un Mac, purtroppo molto più costoso di un iPad.
Ebbene, personalmente ritengo di si, e sto utilizzando sempre più spesso il mio iPad in sostituzione al computer trovandomi, malgrado qualche piccola difficoltà, molto bene nel complesso: in questi articoli racconterò la mia esperienza personale, app che utilizzo o che non mi piacciono. A voi trarre le conclusioni.

Prendere Appunti

In questa prima parte ci occuperemo di una parte fondamentale della vita universitaria: il prendere appunti, cosa che ritengo fondamentale durante l’anno accademico e che personalmente mi aiuta molto a capire le spiegazioni ed a studiare.

Per quanto riguarda il prendere appunti vero e proprio, anche nel 2012 preferisco ancora carta e penna. Non riesco a prendere appunti con l’iPad, nonostante sia molto veloce a scrivere (scrivo da iPad l’80% degli articoli che pubblico su iPaddisti.it), ma scrivo con calma, non riesco a scrivere stando dietro alle spiegazioni: per questo, utilizzo ancora carta e penna. A volte ho provato a scrivere, e nonostante non sia il mio metodo preferito, consiglierei le due seguenti app: la prima è Evernote.

Semplice da utilizzare, comoda, veloce (è la cosa più importante nel prendere appunti, ad esempio Pages di Apple tende ad avere rallentamenti, e ciò fa perdere tempo durante le spiegazioni), compatibile con ogni altra piattaforma (telefoni Android, Symbian, iPhone, computer Windows, Mac…), permette di organizzare gli appunti per data e se vogliamo per argomento. Per giunta, è gratuita. Mi sembra la migliore scelta.

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L’altra app, per disegnare a mano libera, è Penultimate.

Personalmente non riesco a scriverci a mano libera, nemmeno con la Stylus da capacitivo: devo appoggiare la mano e dà problemi con le gestures multitouch dell’iPad; ma se abbiamo bisogno di disegnare uno schema, può essere utile. In veterinaria di schemi c’è poco, perciò la utilizzo poco; nulla toglie che, in base alla vostra facoltà, l’utilizzo possa essere più frequente.

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Organizzare gli appunti

Come già detto, preferisco prendere appunti in carta e penna: tuttavia, essendo disordinato, alla fine della scrittura mi piace fotografare i miei appunti per metterli su iPad, per poterli rileggere. Per gli appunti a mano libera utilizzo semplicemente la fotocamera integrata; se invece, ad esempio, vengono distribuite fotocopie o viene consigliata la lettura di qualche pagina di libro (scrittura stampata, quindi, non scritta a mano), possiamo fotografarla tramite Scanner Pro.

In questo modo il testo (non scritto a mano libera) verrà riconosciuto e potremo, eventualmente, copiarlo su Note, Pages o anche Evernote, per averlo sempre a portata di mano; si tratta di una soluzione molto comoda, specie se utilizzate Evernote per gli appunti.

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Tornando invece alle foto degli appunti a mano libera, a volte possono risultare troppo chiare/scure, e per questo può far comodo un’app di fotoritocco. Io ho scelto “il meglio” e mi sono buttato su Photoshop Touch.

Ben migliore di iPhoto per questa attività, e utile anche per altri scopi connessi all’università che riprenderemo nei prossimi articoli: lo ritengo un acquisto piuttosto valido; in questo caso specifico lo utilizzo per rendere perfettamente leggibili le foto alla carta scritta.

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Ora vi chiederete che cosa ci faccia con tutte le foto: semplice: ne faccio un PDF, da rileggere comodamente come vedremo nei prossimi articoli. Preferisco effettuare questa operazione su computer, ma se proprio volete farlo con l’iPad (anche se per bypassare iTunes è necessario il Jailbreak ed il tweak iFile, per poter spostare i PDF una volta creati) esiste l’utile app PictureToPdf.

Quest’applicazione permette appunto di creare PDF a partire dalle foto. Dovete notare che, quello che ho descritto, è possibile effettuarlo anche da iPad 1, non dotato di fotocamera: basta una semplice fotocamera/cellulare (con almeno 3 megapixel di risoluzione) ed un Camera Connection Kit: su Ebay se ne trovano anche a 5 euro, di concorrenza.

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Spero che questo piccolo excursus possa esser stato utile a chi, magari, si trova nell’indecisione di acquistare un’iPad per l’università: continuate a seguire iPaddisti.it, nei prossimi giorni pubblicheremo altri articoli come questo, su come l’iPad mi sia stato (e mi sia tuttora) utile nell’ambito universitario.
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