La storica mail degli italiani diventa a pagamento: delusione e costi esorbitanti per continuare ad usarla | Storico servizio del web lascia utenti “per strada”

Email a pagamento – www.iPaddisti.it

Uno dei servizi mail più utilizzati dagli italiani ha deciso di diventare a pagamento: per qualcuno i costi saranno concepiti come esuberanti, ecco cosa si sa della nuova politica sul servizio

Il web nasce come spazio gratuito e libero, l’evoluzione degli anni ha stravolto il concetto di gratuità perché le aziende si sono spostate quasi tutte sul digitale: il cartaceo e tutto quel che gli ruota attorno è ormai di nicchia. Anche gli stessi circuiti bancari hanno già scelto di restringere il più possibile le spese delle filiali, trasportando tutti i servizi online.

La stessa strategia è usata ormai da tempo anche dai quotidiani, che hanno traslato tutto (o quasi) sul web. Questo trasferimento però ancora si fa fatica a concepire come ‘non gratuito’ in quanto al web è stata sempre associata l’idea di gratuità, ma da quando per molte aziende il lavoro si è trasferito online bisognerebbe cambiare anche la forma mentis e capire che qualsiasi servizio ha un costo, altrimenti non potrà durare per sempre.

Per questo anche i servizi e-mail stanno man mano adeguandosi al nuovo contesto del web, chiedendo o un contributo economico o un contributo dati. Cosa significa tutto ciò? Il termine ‘gratis’ implica che non ci sia alcuna sorta di pagamento, non si deve dare nulla in cambio per quel servizio o navigazione online.

Dal gratuito alla forma a pagamento: Libero mail ha cambiato le politiche sui suoi servizi, adesso gli utenti dovranno pagare

Il pagamento sul web non è legato solo al denaro, ma potrebbe venir fuori anche in diverse forme: al momento le due più gettonate dai social e dai siti d’informazione sono i cookies, ovvero i nostri dati, e l’attenzione. I dati sono una fonte di guadagno per via delle pubblicità profilate.

Email a pagamento – www.iPaddisti.it

Se si accetterà di ricevere pubblicità il servizio e-mail rimarrà ‘gratuito’, ma in realtà noi lo staremo già pagando proprio con la nostra attenzione, così come fa anche Facebook e diverse piattaforme social. Questa volta parliamo di Libero, l’annuncio inviato via email è arrivato ormai a tutti gli utenti: per continuare ad utilizzare il servizio gratuitamente bisogna accettare la profilazione pubblicitaria.

Così i servizi web si allineano al comportamento già attuato dai quotidiani. Libero è il primo servizio di mail che decide di far pagare coloro che non accettano di cedere i loro dati Qualora si decidesse di rifiutare il consenso ai cookie di profilazione, a breve, entrando in Libero Mail da web si potrà acquistare un abbonamento a pagamento a partire da 3,99€/anno, per continuare ad usufruire i servizi email senza pubblicità.