“Ho lasciato Google, sono preoccupato”: si dimette “il padre” dell’Intelligenza Artificiale | Il progetto è scappato di mano

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Si dimette da Google per avvertire dei pericoli dell’AI – www.iPaddisti.it

L’incredibile innovazione dell’Intelligenza Artificiale sta portando enormi vantaggi al mondo del lavoro, e non solo, ma in molti sono ancora molto dubbiosi sulle sue potenzialità.

Le persone spaventate dall’AI affermano da sempre come ormai sia solo una questione di tempo prima che l’AI raggiunga e superi la mente umana ma il loro parere, spesso sottovalutato, prende forma quando sostenuto dagli eventi reali.

Nella letteratura e nei film si è spesso parlato di come l’intelligenza artificiale applicata alla robotica possa surclassare notevolmente l’uomo, portando ad eventi come guerre, stermini ed incredibili battaglie.

Isaac Asimov è un esempio chiaro di come questo tema sia stato al centro dell’attenzione sin dagli anni ’40, ma le sue idee sono state poi riprese da tante pellicole negli anni, primo tra tutti “Io, Robot“, il film del 2004 con Will Smith come protagonista, nel quale vengono evidenziati tutti i pericoli dell’inclusione dei robot intelligenti nella vita quotidiana, i quali da assistenti possono trasformarsi in armi di distruzione di massa.

Scenari di questo genere sono spesso considerati impossibili tuttavia quando ad essere preoccupato è proprio il padre dell’AI i dubbi cominciano ad insinuarsi nella mente di tutti. Geoffrey Hinton, di 75 anni, è considerato il padre dell’Intelligenza Artificiale ma la sua scelta di lasciare Google ha destabilizzato l’opinione di tutti.

AI fuori controllo, ecco tutti i rischi

Dopo aver lasciato il suo posto come di rilievo da Google, Hinton ha dichiarato in un tweet che la sua scelta non è stata presa per accusare Google in alcun modo, il suo obiettivo attuale infatti è quello di parlare dei pericoli dell’intelligenza artificiale in piena libertà.

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Perché l’AI è pericolosa – www.iPaddisti.it (fonte: freepik)

Secondo Hinton Google ha agito sempre i modo responsabile, il vero problema è che presto i chatbot e l’AI in generale riusciranno a raggiungere e superare il livello di informazioni contenute di un cervello umano. Il lavoro svolto dallo scienziato informatico presso Google ha portato alla creazione dell’AI conosciuta al giorno d’oggi, il punto di non ritorno però sembrerebbe già essere stato superato, soprattutto considerando le potenzialità di GPT-4.

Tali strumenti infatti pur non essendo ancora particolarmente sviluppati riescono ad effettuare ragionamenti semplici, ciò che preoccupa lo scienziato però è la facilità e la rapidità con cui questa intelligenza riesce a progredire, presto quindi si potrebbe assistere ad un vera vera e propria ascesa dei robot intelligenti.