Garante trova soluzione per ChatGPT: sfida impossibile o spiraglio di luce per italiani?

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Ecco perché il Garante della Privacy non accetterà le proposte di OpenAI – www.iPaddisti.it

ChatGPT manca da ormai alcune settimane e secondo il parere degli esperti il rischio che non torni più a disposizione degli italiani si fa man mano più concreto, ecco perché.

Le richieste stringenti del Garante della Privacy e la mancanza di una vera e propria componente giuridica mettono OpenAI, la società che ha creato ChatGPT, in una condizione decisamente sfavorevole e difficoltosa.

ChatGPT è un chatbot che è riuscito in pochissimo tempo a conquistare il cuore di tutti, sin dal lancio infatti i curiosi hanno preso d’assalto il sito dell’azienda per testare i limiti dell’intelligenza artificiale, partecipando attivamente al suo costante miglioramento, fornendo informazioni e richieste da soddisfare.

Negli scorsi mesi c’è chi ha chiesto all’AI di fornirgli un piano di marketing che lo avrebbe reso ricco in pochi giorni, c’è chi si è sbizzarrito con le domande di filosofia, di matematica e persino di programmazione, cercando in tutti i modi di incastrarlo e portarlo all’errore, obiettivo che ancora non è così difficile da raggiungere.

Il ban in Italia da parte del Garante della Privacy ha preso in contropiede sia gli italiani che avevano già investito nelle potenzialità del bot sia dell’azienda OpenAI, che nonostante tutto sta cercando di venire incontro alle richieste portate avanti dall’Autorità che si concentrano soprattutto su una maggiore privacy e su un migliore uso dei dati prelevati dalle chat.

Perché ChatGPT potrebbe non tornare in Italia

I punti che più hanno convinto il Garante della Privacy a bloccare ChatGPT sono infatti relativi, ovviamente, all’utilizzo dei dati presi dalle conversazioni i quali violano diverse direttive presenti in Italia. Inoltre poiché le stesse informazioni servono all’Intelligenza Artificiale per migliorare e per immagazzinare informazioni da distribuire come risposte alle richieste di altri utenti, potrebbero essere condivide notizie false o non verificabili.

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ChatGPT resterà vietato in Italia – www.iPaddisti.it (fonte: freepik)

Risolvere questo problema per rimanere entro i paletti fissati dall’Autorità risulterebbe per OpenAI un’impresa quasi impossibile dato che si dovrebbe lavorare per eliminare ogni traccia degli utenti italiani, un intervento che costerebbe all’azienda milioni di dollari e soprattutto mesi di tempo.

Infine ChatGPT dovrebbe anche riuscire ad evitare l’accesso ai minori di 13 anni, obiettivo altrettanto difficile da raggiungere dato che allo stesso tempo si dovrebbe garantire la privacy e la sicurezza degli utenti stessi. Per tutti questi motivi è molto difficile che il prodotto di OpenAI torni disponibile sul suolo italiano, almeno per qualche altro mese.