Elettricità meno cara anche in Italia: la svolta arriva da questa tecnologia, ma c’è un grosso problema

Produzione elettricità: come la Francia ha teso una mano all’Italia – iPaddisti.it

Si intravede finalmente la possibilità di poter disporre di elettricità meno cara in Italia. Ma si prevede altresì un problema. 

Il caro energia è una questione dei giorni nostri. Pare che uno spiraglio si sia intravisto, cioè una soluzione che consentirebbe di far scendere il prezzo dell’energia per gli utenti.

In particolare, un aiuto ci è stato offerto dalla Francia. Con il medesimo, si potrebbe arrivare anche nel nostro Paese ad una condizione di maggiore disponibilità di corrente elettrica, con la conseguenza diretta dell’abbassamento dei prezzi. Ma qual è il problema che si frappone?

La tecnologia francese a supporto

La Francia si è resa disponibile ad aiutare l’Italia, invitandola ad un determinato vertice sul tema dell’energia elettrica. Ad esso si discuterà di come generare il quantitativo energetico tale da far fronte a diversi problemi insiti nel nostro mercato. Eppure c’è un ostacolo che si frappone ad un’accettazione dal parte del nostro Stato.

Da Parigi è intervenuto dunque l’invito ad una serie di Paesi. Il fine è quello del coordinamento di politiche a sostegno del Nucleare in Europa. L’invito è stato rivolto altresì a Svezia, Polonia, Ungheria. Ma l’Italia ha deciso di rifiutare. La conferma di ciò è arrivata il 27 febbraio da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Il vertice in oggetto è un incontro informale fra i ministri competenti per il settore energetico da parte dei paesi considerati. Il fine è quello di creare un’alleanza propensa all’adozione del nucleare come fonte energetica, da affiancare alle rinnovabili. Le tematiche al riguardo discusse saranno quelle attinenti le competenze professionali, la sicurezza, le forniture, la gestione dei rifiuti.

L’Italia detiene una posizione molto più cauta su un ritorno al nucleare – iPaddisti.it

La posizione del ministro italiano

Oltre all’Italia hanno ricevuto l’invito: Polonia, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Croazia, Paesi Bassi, Romania, Svezia. In Italia, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetti Fratin, si è rivelato favorevole all’adozione del nucleare di quarta generazione. Ma nonostante ciò ha ribadito quella che è la posizione dell’Italia, e ha fatto esplicito riferimento nella propria dichiarazione al referendum abrogativo del nucleare del 1987 in cui la popolazione si espresse a favore.

Il ministro ha indicato poi che una riflessione sul tema, conseguentemente, sarebbe prima da valutare nella sede governativa. Dopodiché dovrà essere approfondita anche dal Parlamento. Pichetti Fratin è stato dunque dell’avviso di non prendere parte al vertice, seppur informale, ritenendo di dover far passare prima qualunque posizione attraverso i canali ufficiali e istituzionali.