Dall’Oceano Indiano spunta una Sirena: il fenomeno già diventato virale mostra queste foto che parlano da sole | Niente più dubbi – [FOTO]

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Sirena avvistata nell’Oceano Indiano – www.iPaddisti.it

La sirena è di certo una delle creature fantastiche più apprezzate dall’umanità, la sua forma particolare e il suo canto irresistibile però avvolgono da sempre la sua esistenza nel mistero più profondo.

Dalle storie mitologiche ai grandi poemi greci, arrivando poi alle rappresentazioni più iconiche della Disney, il dibattito sulla loro esistenza oggi è più forte che mai, soprattutto dopo il ritrovamento di una massa di materia organica sulle rive orientali.

Sulle spiagge della Papua Nuova Guinea è apparto infatti un globster, ovvero un blob di origine organica in avanzato stato di putrefazione che ha lasciato senza parole gli abitanti del posto. La parte rimanente dell’animale misurava 9 metri di lunghezza e, all’apparenza poteva tranquillamente sembrare il corpo di una sirena.

Neil Gemmel, il biologo dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, ha spiegato che è molto difficile riuscire a risalire alla specie di partenza avendo a disposizione solo pochi dati, ampiamente rovinati dal tempo e dal mare.

Secondo le foto e le teorie ipotizzate dal team, quell’animale che si è andato ad arenare sulla spiaggia potrebbe essere un cetaceo come una balena o un delfino.

Blob arrivato sulle rive orientali, cosa c’è di vero

Nonostante il corpo fosse visibilmente malridotto, tanto da presentare ormai solamente scheletro e muscoli, Gemmel però ha ammesso che “Potrebbe essere qualcosa di completamente nuovo“.  La difficoltà nell’analizzare correttamente le foto deriva anche dal fatto che gli esperti non abbiano avuto dati certi, in quanto la popolazione non ha raccolto le informazioni prima di seppellirlo 

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Sirena nell’Oceano Indiano – www.iPaddisti.it

Gli studi confermano, in ogni caso, che i cetacei più comuni di quelle zone siano le balene pilota (Globicephala macrorhynchus), i delfini e i pesci pipistrello, che ha in comune non solo la forma allungata del corpo ma anche la coda. Mark Carnall, biologo marino dell’Università di Swansea, nel Regno Unito, si è unito al commento di Gemmel, succedendo che l’animale potrebbe essere totalmente nuovo.

I mari terrestri infatti contano attualmente 228.450 specie di animali, tuttavia secondo le stime, si potrebbe ipotizzare la presenza di 2 milioni di specie di pesci ancora sconosciuti al mondo scientifico. Ciò accade soprattutto a causa delle incredibili profondità che rendono l’ambiente ostile alla presenza degli uomini e che quindi ne impediscono il corretto studio. L’ultima specie scoperta, ad esempio, è il Pseudoliparis Belyaevi, un pesce abissale scoperto in una fossa oceanica vicino al Giappone.