ChatGPT l’ha fatta grossa: partito il ban per l’Italia, è l’inizio della fine per l’AI dell’anno?

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ChatGPT bannata in Italia, il motivo – iPaddisti.it

ChatGPT è una delle intelligenze artificiali più chiacchierate in assoluto, questa volta però le notizie non sono delle migliori, almeno per i curiosi internati italiani, poiché la chat non sarà più disponibile.

In Italia, e più in generale in Europa, si stanno ultimamente applicando pene molto severe per quanto riguarda il mancato rispetto della privacy sul web, soprattutto se i dati raccolti provengono da sessioni di navigazione di minorenni.

L’intelligenza artificiale sta facendo dei passi da gigante, ormai da un paio di anni i social media sono infatti intasati da risultati di test effettuati dai curiosi che cercano di trovare i limiti facendo richieste sempre più assurde. Ciò che emerge da tutta questa visibilità è non solo che le intelligenze artificiali sono capaci di rispondere a tutto (anche se con grandi limitazioni), ma anche che i progressi effettuati dalle AI sono frutto delle informazioni fornite dagli utenti stessi.

Le intelligenze artificiali come ChatGPT, che simula una chat con una personalità reale, e Dall-E2 che riesce a creare un’immagine da una semplice descrizione, vengono alimentate dalle nozioni presenti sul web e dagli utenti stessi, i quali attraverso le loro richieste riescono a fornire sempre più informazioni.

Proprio su questo aspetto esistono purtroppo molte problematiche a livello legale in quanto il campo delle AI risulta ancora sprovvisto di regolamenti dedicati.

Cosa è successo tra ChatGPT e l’Italia

A seguito della perdita di dati da parte di ChatGPT, lo scorso 20 Marzo, il Garante della Privacy è giunto ad una conclusione molto severa: il blocco del servizio in tutta la Nazione. Il provvedimento è stato reso necessario non solo per il data breach ma anche per la mancanza di una verifica sull’età degli utenti.

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Intelligenza artificiale – iPaddisti.it (fonte: freepik)

ChatGPT è teoricamente vietato ai minori di 13 anni, tuttavia non è presente un singolo filtro all’interno della chat che possa escludere i più giovani, in più è molto probabile che la chat fornisca informazioni non idonee al loro grado di sviluppo. La società OpenAI proprietaria dell’AI ha quindi sospeso l’accesso alla chat da parte degli IP italiani, dichiarando di aver comunque rispettato tutte le leggi sulla privacy.

Al momento ogni tentativo di connessione al sito di ChatGPT è totalmente bloccato, la pagina web chat.openai.com rimanda solamente un messaggio che comunica “il proprietario del sito potrebbe aver impostato restrizioni che impediscono agli utenti di accedere”.