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Bitcoin al collasso: scatta allarme per gli investitori di questa piattaforma – se li hai comprati da loro sei nei guai seri

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La volatilità propria delle cryptovalute è sempre stata un problema per gli investitori. Ma nuove nubi all’orizzonte convergono sui bitcoin (in primis) e i suoi simili.

Una storia senza lieto fine, da film un po’ drammatico, tra il thrilling e l’horror, per The Rock Trading, una piattaforma per investimenti in crypto, in particolare bitcoin, che già da qualche anno era finite nell’occhio del ciclone. Una storia di mal gestione e scarsa considerazione degli obblighi antiriciclaggio che già nel 2019 aveva mostrato il suo lato oscuro.

Altro che azienda leader nel settore di mercato delle crypto. The Rock Trading rischia di diventare un caso gigantesco di truffa e appropriazione indebita per tanti, tantissimi, malcapitati clienti.

“The Rock Trading comunica che si è reso necessario interrompere l’operatività della propria piattaforma a partire dalla data odierna, in ragione di difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità. La società sta conducendo verifiche interne per individuare le cause del problema e valutando l’adozione di tutte le iniziative opportune o necessarie per tutelare la clientela e gli altri stakeholders”. C’è scritto questo dal 21 febbraio sul sito ufficiale della piattaforma per investimenti in crypto. La realtà è ben altra, a quanto pare.

Il Tribunale fallimentare di Milano, infatti, ne ha dichiarato prima il fallimento, con sentenza la liquidazione giudiziale poi. In altre parole i giudici hanno accolto la richiesta del Pubblico Ministero per gravi debiti, peraltro scaduti e irrisolti per un totale di circa 7 milioni di euro. Gli investitori, ovviamente, hanno presentato dei decreti ingiuntivi ma difficilmente riusciranno ad avere i loro soldi indietro.

Nuovo allarme

La vicenda di Rock Trading ha suscitato molte riflessioni giuridiche e non, aumentando i dubbi sull’intero settore delle crypto. Alcune sono le stesse fuoriuscite con il caso FTX, una delle maggiori piattaforme di criptovalute al mondo, letteralmente crollata nel 2022.

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L’azienda statunitense aveva promesso un investimento di 4,5 milioni di dollari in un ambizioso progetto per la costruzione di una nuova sede nel piccolo Stato insulare dei Caraibi. Tutta fuffa, visto il fallimento. L’esempio, eclatante, di FTX, non è l’unico nel suo genere, altri grandi piattaforme, o presunte tali sono finite in situazioni di insolvenza.

Il 25 ottobre “si terrà la udienza per l’esame dello Stato Passivo, mentre il termine per la presentazione delle Domande di Insinuazione è stato fissato al 25 settembre”. Intanto i dubbi sulle crypto aumentano. Un nuovo allarme che rimbomba in tutto questo segmento di mercato.

Published by
Franco Ciotti