Avere 250 milioni di dollari e non poterli usare: ecco una delle storie di cryptovalute più controverse di sempre | Ora gli resta solo una possibilità

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250 milioni di dollari in crypto bloccati in una penna USB – www.iPaddisti.it

Le cryptovalute sono delle “monete” piuttosto recenti, tuttavia il loro valore è cresciuto esponenzialmente nel tempo, creando dei veri e propri tesori nascosti.

Con l’innovazione digitale già ci si era abituati all’idea di gestire i soldi “invisibili” tramite le applicazioni di home banking, che permettono di effettuare le principali transazioni, come l’accredito di stipendio o il pagamento di una bolletta.

Per poter accedere fisicamente ai propri fondi però ora non basta più rivolgersi allo sportello della banca, infatti i risparmi vengono protetti da PIN o password, sempre più spesso complesse e difficilmente memorizzabili

Tra i vantaggi delle criptovalute compare sicuramente l’indipendenza di questa fonte di ricchezza, la quale non si appoggia su alcun sistema bancario ma vive unicamente del rapporto domanda/risposta degli utenti, i quali negli anni hanno visto il loro impero crescere a dismisura, oppure finire nel nulla più totale.

I Bitcoin ad esempio sono nati nel 2008, quando una sola moneta aveva un valore di 0,0009 dollari e sono stati utilizzati spesso come metodo di pagamento  sicuro, anonimo e affidabile. Ad oggi quello stesso Bitcoin ha raggiunto un valore di 21 mila dollari, aumentando del 2.000.000% il suo valore.

250 milioni di dollari bloccati per sempre

Chi ha avuto a che fare con questo metodo di pagamento sicuramente non poteva immaginare una crescita simile, tuttavia i più visionari hanno da subito protetto adeguatamente i propri risparmi digitali, custodendoli all’interno di wallet accessibili solamente tramite l’uso password difficili da decifrare, e da ricordare.

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Bitcoin persi dal valore di 250 milioni di dollari – www.iPaddisti.it

Questo è proprio quello che è accaduto a un imprenditore svizzero residente a San Francisco, il quale nel 2011 ricevette 7.002 Bitcoin come pagamento e li custodì in un wallet, la cui password era stata custodita all’interno di una pennetta USB IronKey S200, a sua volta protetta da un pin. La particolarità di questa pennetta risiede nel fatto che dopo 10 tentativi falliti, qualsiasi file contenuto al suo interno viene automaticamente cancellato, perdendo per sempre qualsiasi possibilità di poter accedere ai propri risparmi.

Rimasto con soli due tentativi rimasti, l’imprenditore è riuscito ad accordarsi con due team di esperti (proponendo di dividere il contenuto di Bitcoin in cambio del lavoro svolto), rifiutando addirittura l’aiuto della startup Unciphered, che era riuscita nel frattempo a trovare un modo per scassinare quel tipo di pennetta, potendo quindi potenzialmente avere accesso al tesoro da oltre 250 milioni di dollari.