Autenticazione Adattiva: ecco la nuova frontiera della sicurezza contro le minacce di hacker e attacchi ai tuoi risparmi | Basta correre rischi inutili

Autenticazione Adattiva – www.iPaddisti

Un’arma contro gli attacchi hacker sempre più frequenti, nuove frontiere sulla sicurezza di tutti gli utenti digitali: l’autenticazione adattiva supera l’autenticazione a due fattori

Stare sul web è diventato sempre più pericoloso, ogni nostra mossa sul digitale lascia tracce, dati che verranno assorbiti da terze parti. Tutto questo rende il nostro passaggio pericoloso: gli hacker riescono a superare anche le barriere privacy più sofisticate, anche la stessa innovativa autenticazione a due fattori dà ormai segni di cedimento.

Proteggere infrastrutture e dati fin dal momento in cui l’utente accede a un sistema è l’obiettivo con cui si è portato avanti il progetto dell’autenticazione adattiva. Un nuovo modo di approcciarsi ai sistemi di sicurezza digitale, che supera tutti quelli provati fino ad oggi. Per quanto riguarda nome e password, sappiamo bene che l’accesso con credenziali non è ormai più sicuro: gli hacker raggiungono facilmente questa tipologia di dati.

Microsoft, solo nel 2022, ha intercettato circa mille attacchi al secondo perpetrati in fase di autenticazione degli utenti. L’autenticazione adattiva, che non va confusa con la sicurezza adattiva (nota anche con il nome di Zero Trust), valuta invece un mix di dati tra i quali la biometria, la reputazione del dispositivo in uso e la sua localizzazione geografica. Non dà spazio a un unico metodo di verifica, e non segue neanche i codici OTP che proteggono attraverso la breve durata del codice di sicurezza.

L’autenticazione adattiva è l’unico modo per ostacolare gli hacker: si tratta di livelli di sicurezza dinamica

L’autenticazione adattiva è basata sul rischio e, a seconda del contesto, richiede fattori aggiuntivi affinché l’utente riesca a dimostrare la propria identità effettiva. Più il ruolo dell’utente è importante, più l’analisi per l’accesso sarà approfondita, e proporrà più step per l’accesso.

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Per esempio: un utente che accede sempre a un software aziendale da Roma e il giorno dopo tenta un accesso da Parigi, non viene escluso a priori, deve provare con maggiore efficacia la propria identità quindi gli si proporranno diversi livelli di autorizzazione.

Il software valuterà quanti livelli di sicurezza dover ‘superare’ perché saprà analizzare i dati con i quali si sta cercando di accedere. Questa sicurezza molto più intuitiva sembra essere la più vincente al momento proprio perché dinamica, utile quindi soprattutto alle aziende e alle piattaforme bancarie per esempio, ma anche per i social network, profili con molti followers che di solito sono i più a rischio.