Attenti a questa app: copia tutti i contatti e li manda ad un server misterioso!

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Siamo abituati a pensare che le app presenti su App Store e su Google Play siano sicure e controllate dalle aziende che le mettono a disposizione sui propri store, Apple e Google.

Così purtroppo non è, almeno non sempre, e a volte alcune applicazioni riescono a “fregare” anche i controlli Apple (diverse volte, a dire il vero, e considerando che gli sviluppatori aspettano qualche settimana per vedere pubblicate le loro app ci si chiede che senso abbia questo controllo…). Comunque, uno dei casi più eclatanti è quello di Sarahah, un’app che si preannunciava come rivoluzionaria: era in grado di mandare messaggi anonimi a qualunque numero di telefono in modo che fossero impossibili da rintracciare. Un sogno per molti ammiratori segreti o persone arrabbiate verso qualcuno che volevano esprimere sentimenti positivi o negativi senza che il loro nome comparisse.

Tuttavia, questa applicazione nascondeva qualcosa di non troppo simpatico: infatti, nel momento in cui si installa e si da l’accesso ai contatti (una cosa non rara, sulle app di messaggistica), lei li copia tutti e li manda ad un server misterioso, di cui non si conoscono né l’identità, né tanto meno gli scopi.

Nell’app ci sono delle condizioni di utilizzo, che fanno sapere come i dati raccolti non verranno utilizzati a fini pubblicitari, ma non sapendo chi controlla veramente l’app queste dichiarazioni valgono ben poco. Inoltre, l’app (probabilmente per avere maggiore credibilità) funziona anche se non si da l’accesso alla rubrica ma si fornisce dei numeri manualmente, oppure se si utilizza la pagina web del servizio (che non può vedere i nostri contatti per ovvi motivi).

In ogni caso, il consiglio è assolutamente di non scaricare né utilizzare l’app, di cui non fornisco nemmeno il link (nonostante al momento in cui scrivo sia ancora presente su App Store), per evitare problemi. E comunque, prima di dare l’accesso alle parti del telefono (fotocamera, microfono, rubrica) chiediamoci sempre perché quell’app chieda l’accesso.

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