Allarme “Virus Vampiro”: questa nuova evoluzione mette paura solo a nominarla eppure potrebbe salvarci da tutti gli altri | Capace di un attacco cannibale e brutale

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Virus vampiro, perché potrebbe salvare tante vite – www.iPaddisti.it

I virus sono da sempre un argomento che affascina i più curiosi e gli esperti di ricerca, non solo perché potrebbero causare danni irreparabili all’umanità, ma anche perché il loro comportamento potrebbe portare a delle scoperte eclatanti.

Nonostante i virus siano tra gli organismi più antichi presenti sulla Terra, la loro scoperta risale solo a fine 1800 e tutt’oggi, nonostante le incredibili scoperte scientifiche, spesso le nozioni conosciute risultano essere poche e fumose.

Alcuni comportamenti ad esempio sono stati scoperti solo nel 1973, altri invece vengono ancora oggi studiati molto attentamente dalla comunità scientifica. Recentemente è stato portato alla luce un virus “vampiro” che, nonostante il nome spaventoso, potrebbe aiutare notevolmente l’uomo nella battaglia contro i virus più temibili.

Quello che in pochi sanno è che infatti anche i virus si possono ammalare e ciò avviene quando una cellula viene contesa da più di un virus, ciò li porta a compromettere la loro funzione normale, procedendo per una battaglia per guadagnare il pieno controllo della cellula al fine di riprodursi e prosperare all’interno degli organismi, infettandoli.

Questa scoperta apre al mondo scientifico un numero illimitato di possibilità per combattere alcuni dei virus più aggressivi, come ad esempio il Coronavirus.

Come funziona il virus vampiro e perché potrebbe essere utile

Gli studiosi sono a conoscenza di questi comportamenti da circa 50 anni, periodo nel quale si stava studiando il batteriofago P2, un virus che infetta il batterio intestinale Escherichia Coli, scoprendo che l’infezione portava a sua volta all’emergere della cellula di due diversi tipi di virus: il fago P2 e il fago P4. 

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Virus vampiro, cos’è – www.iPaddisti.it

Il batteriofago P4 è un virus che può integrarsi nel cromosoma della sua cellula e rimanere in stato dormiente, almeno fino a quando il P2 non infetta la stessa cellula, a quel punto al fine di predominare sull’altro, comincia una replicazione costante del suo materiale genetico. Ciò ha portato alla classificazione del P2 come “virus aiutante”.

Proprio il funzionamento di questi ultimi potrebbe portare alla completa distruzione del virus satellite, arrivando a divenire dei veri e propri antivirali, bloccando e danneggiando i virus ospiti delle cellule i quali, senza la presenza dell’aiutante, rimarrebbero silenti e dormienti anche per lunghi periodi. I ricercatori stanno studiando questi comportamenti in maniera molto attenta in quanto lo sviluppo potenziale del loro comportamento potrebbe portare a cure più efficaci e più rapide dei classici medicinali e vaccini conosciuti.