Addio a SPID e CIE: l’Europa batte i pugni sul tavolo, a breve solo questo nuovo sistema sarà utilizzabile
L’Unione Europea sta studiando l’attivazione di un European Digital Identity Wallet, un sistema di certificazione dell’identità digitale. Il sistema non dovrebbe sostituire altri documenti d’identità, ma non si limiterebbe nemmeno ad esserne una copia. Si tratta di un luogo in cui raccogliere tutte le informazioni per poter usufruire dei servizi in maniera più semplice.
Con la crescente digitalizzazione che oramai appartiene al nostro mondo, in molti si sono affidati ai sistemi di certificazione dell’identità digitale. D’altronde, il loro utilizzo è davvero comodo. Per accedere a tanti servizi online della Pubblica Amministrazione, infatti, diventa sempre facilissimo utilizzare sistemi quali la CIE, la Carta d’Identità Elettronica, e lo SPID. Questi mezzi sono certo molto avanzati e permettono un’identificazione in sicurezza, ma ora il piano è quello di guardare ai confini continentali.
L’Unione Europea, infatti, sta studiando i mezzi adatti per poter uniformare i regolamenti in campo unitario. Ad oggi, sono tantissime le persone che sono familiari con l’utilizzo di questi mezzi. Basti pensare a tutte le volte che abbiamo usato documenti digitali, per esempio, per i viaggi. Che si tratti di biglietti aerei o ferroviari, in ogni caso l’utilizzo di un documento digitale è una semplificazione che aumenta di molto la comodità del mezzo. L’European Digital Identity Wallet corre in questo senso per cercare un terreno comune a livello europeo.
La mossa dell’UE sulle identità digitali: arriva l’European Digital Identity Wallet
In effetti, considerando i piani sui quali sta investendo l’Unione Europea negli ultimi tempi, un’unificazione delle procedure sarebbe soltanto un vantaggio. Lo strumento non sarebbe un mero sostituto per documenti cartacei, quanto piuttosto un vero e proprio portafoglio digitale come se ne vedono già tanti in giro offerti da tanti servizi: Google, Samsung ed Apple tra tutti. Il portafoglio potrebbe dunque contenere gli elementi necessari per trasmettere le informazioni inerenti ai servizi ai quali si desidera accedere online, ma anche per l’accesso “analogico”, di persona.
Questo strumento ovviamente dovrà rispettare tutte le garanzie e le regole UE, le quali richiedono livelli di sicurezza massimi e protezioni avanzate. Inoltre, sarà necessario riuscire a estrapolare solamente i dati strettamente necessari di volta in volta: se ho bisogno di fornire la mia età, non devo essere costretto a mostrare anche la mia data di nascita, o il mio indirizzo di residenza. Vedremo come procederà l’Unione Europea in questo campo nei prossimi mesi.