Tim Cook dà l’addio all’iPod Classic per mancanza di componenti

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Durante la sessione di domande a margine della sua intervista alla WSJD, Tim Cook ha ricevuto delle domande riguardanti la fine dell’esistenza dell’iPod Classic, che non viene più prodotto né commercializzato dallo scorso mese, dopo cinque anni dal suo ultimo update. Il CEO di Apple ha specificato che in un primo momento si era deciso di interrompere la produzione perché non vi erano più le possibilità di reperire i materiali, oramai spariti da qualsiasi posto nel mondo.

Successivamente Cook ha specificato che la seconda motivazione più importante è che Apple non voleva reintrodurre sul mercato un prodotto che richiedeva moltissimi costi dal punto di vista ingegneristico: sostituire, quindi, l’iPod Classic con l’iPod Touch è stata la mossa più consona alle esigenze del mercato. Le speculazioni avanzano l’ipotesi secondo la quale Apple avrebbe atteso la disponibilità sul mercato di un iPod Touch da 128 GB prima di interrompere la produzione dell’iPod Classic, ma mentre iPad e iPhone avevano raggiunto tale quantitativo di memoria, all’iPod Touch mancava ancora l’anelato obiettivo dello storage. L’attesa, però, è stata vana, perché dinanzi all’impossibilità di trovare e rintracciare i componenti, a Cupertino sono stati costretti a interrompere la produzione anzitempo.

Sembrava, intanto, che Apple potesse decidere di replicare alla mossa compiuta da Toshiba, che all’inizio del 2011 aveva rilasciato sul mercato una versione da 220 GB dell’hard disk per iPod Touch. D’altronde l’hard disk del lettore mp3 di Apple era quasi sempre sostituito con i componenti Toshiba, con l’ultima generazione che era arrivata a supportare un HD da 160 GB da 1.8 pollici. Purtroppo però Apple ha preso strade diverse, costringendo quindi l’azienda giapponese a interrompere la produzione degli HD da 1.8 pollici, pensati esclusivamente per l’iPod Classic.

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