Secondo una ricerca, i tablet per i bambini piccoli causerebbero difetti di apprendimento

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Dall’uscita del primo iPad, nell’ormai lontano 2010, i tablet si sono diffusi a macchia d’olio all’interno della popolazione. Si tratta di un dispositivo di facile utilizzo, adatto a tutta la famiglia e quindi anche ai bambini, e sono molti i genitori che ne acquistano uno proprio per il figlio, per mettergli a disposizione le numerose app pensate proprio per i più piccoli.

A fianco di questo, però, uno studio di un’importante associazione di pediatri americani ha dimostrato come l’abuso dei tablet nei primi anni di vita può portare, in seguito, a problemi di apprendimento del linguaggio e di relazione.

Questo succese, in particolare, quando i tablet (letteralmente) prendono il posto dei genitori: molti, infatti, pensano che i bambini si possano calmare se viene dato loro in mano un tablet, perché i colori e le luci (che i bambini piccoli non riescono a distinguere, tra l’altro) in qualche modo li distraggono; li distraggono, però, anche dal rapporto con il genitore, per cui possono diventare un problema anche piuttosto grande.

Questo, naturalmente, non significa che i bambini non devono mai toccare un tablet; significa semplicemente che non bisogna esagerare nel fornirli, perché potrebbero avere conseguenze negative. L’età più a rischio, secondo lo studio, è quella che va dai 18 ai 24 mesi, quando il bambino necessita di relazionarsi con le persone, non con gli oggetti, perché proprio questa è l’età in cui inizia la relazione e in cui si sviluppa la socializzazione con le persone che non sono la madre.

Naturalmente, il pericolo è limitato a quando i bambini sono molto piccoli: ci sono infatti diversi casi in cui bambini più grandi, come quelli della scuola elementare, hanno tratto benefici dall’utilizzo di tablet come l’iPad, anche a scuola.

Come sempre, insomma, deve prevalere il buonsenso da parte dei genitori, specialmente nel periodo della crescita: lo studio, infatti, dimostra quello che ci potrebbe già dire la nostra esperienza: vedere il tablet come una soluzione a tutti i problemi quando c’è di mezzo un bambino piccolo non è mai una buona idea.

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