Quanto dura un’app su iPhone e iPad? Dopo tre mesi, l’80% sono cancellate!

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Quando parliamo di app di successo per iPhone e iPad, il successo viene decretato essenzialmente da un parametro: il numero di download.

Si tratta sicuramente di una cifra indicativa, perché chiaramente un’app che ha milioni di download all’attivo ha avuto più successo di quella che ne ha 50; tuttavia si dovrebbe prendere in considerazione anche un’altro parametro: quanto tempo quelle app rimangono sui dispositivi?

La risposta ce la da uno studio che, se vogliamo, è un po’ una scoperta dell’acqua calda, ma comunque fornisce un bello spaccato di quella che è la situazione attuale delle applicazioni per dispositivi mobile.

L’analisi è stata erfettuata basandosi sugli utenti, che sono stati monitorati per il numero di download delle app scaricate e cancellate. Mediamente, di 100 app scaricate al giorno 0, dopo un mese sono rimaste installate sul dispositivo solamente 37 applicazioni, che diventano 25 sopo due mesi e 20 dopo tre mesi.

Un risultato molto indicativo di come il mercato delle applicazioni abbia un forte ciclo ma anche di come, mediamente, la qualità delle app sia bassa se la maggior parte di queste vengono eliminate dopo poco tempo che sono state messe sul telefono.

Ovviamente, le app meno soggette a questo ciclo sono quelle per la produttività; sifficilmente qualcuno toglie Word o Pages dal proprio iPad, visto che comunque sono sempre utili, mentre altre app sono più soggette a questo ricambio e sono principalmente i giochi, che una volta terminati non hanno più senso di rimanere sul dispositivo.

Sicuramente, la qualità bassa è dovuta molto anche alle troppe app freemium che chiedono di spendere soldi per poter avere funzioni aggiuntive spesso non troppo utili, e anche al fatto che ci siano molte mini-app (ad esempio, le app si un eCommerce da cui acquistiamo una sola volta) che rimangono lì ed occupano spazio inutilmente: una situazione che, comunque, fa capire come un aumento della qualità dei prodotti certo non guasterebbe, e le app potrebbero rimanere per molto più tempo sui dispositivi generando, peraltro, anche profitti maggiori per gli sviluppatori.

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