Il “Chipgate” dell’Apple A9 non è un vero problema

Il "Chipgate" dell'Apple A9 non è un vero problema

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Una decina di giorni fa vi avevamo fatto sapere che ci sono alcune differenze in termini di temperatura e consumi tra il chipset Apple A9 prodotto da TSMC e lo stesso chip realizzato da Samsung.

Le due aziende infatti hanno realizzato il chipset seguendo due processi produttivi diversi, e sembra che quello TSMC sia migliore. Cose del genere accadono piuttosto spesso nel mondo dell’elettronica, ma nelle ultime settimane si era alzato un vero e proprio polverone a riguardo, con utenti che avevano coniato il termine “Chipgate” per definire appunto queste differenze tra il processore di TSMC e quello di Samsung.

I primi benchmark mostravano un netto vantaggio dell’Apple A9 prodotto da TSMC, con circa 2 ore di autonomia in più, e subito molti possessori dell’iPhone 6S si sono messi in allarme. Ma in realtà, la situazione è ben diversa.

Come molti di voi già sapranno, i benchmark non sono mai indicativi, e questo discorso vale sia per i test di autonomia che per i test sulla potenza d’elaborazione grafica. Ciò che conta è il riscontro nell’utilizzo vero e proprio del device, e da questo punto di vista non sembrano esserci dei grossi problemi.

La stessa Apple è intervenuta con un comunicato stampa, svelando che le differenze sono appena del 2-3%, e adesso anche dei test indipendenti condotti da Consumer Reports confermano che non bisogna assolutamente preoccuparsi. Gli ingegneri di Consumer Reports hanno realizzato dei test personalizzati che simulano l’utilizzo reale del dispositivo, e in tutti i casi non sono state registrate delle differenze notevoli tra i due tipi di chipset.

Il problema del “Chipgate” è saltato fuori poco dopo il lancio dell’iPhone 6S e, visto che molto probabilmente anche l’iPad Pro avrà il chipset prodotto sia da Samsung che da TSMC, chissà come si evolverà la situazione.

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