Haunted Empire: il nuovo libro su Apple non convince i critici

Haunted Empire: il nuovo libro su Apple non convince i critici

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Il nuovo libro su Apple, “Haunted Empire: Apple After Steve Jobs“, è già in vendita negli USA e, nonostante vengano trattati dei temi molto interessanti e in certi casi inediti, i critici non sono troppo convinti del lavoro svolto da Yukari Kane, ex-giornalista del Wall Street Journal.

Su Amazon Italia il libro non è ancora in vendita in lingua italiana, ma potete già acquistarlo nell’edizione in lingua originale attraverso il formato e-book Amazon Kindle. In catalogo c’è anche la versione con copertina rigida, al prezzo di 15.94 euro, ma al momento non risulta disponibile.

Negli USA invece il libro è disponibile da un po’, e sia la critica che gli stessi lettori non hanno promosso “Haunted Empire: Apple After Steve Jobs”: si avverte un forte scetticismo nei vari capitoli, e l’opinione comune è che il libro inizia molto bene, ma si perde pian piano, e alla fine ci sono delle conclusioni prive di fondamento.

Haunted Empire: il nuovo libro su Apple non convince i critici

Sia chiaro: scrivere un libro su Apple e sulla figura di Steve Jobs non è certo un’impresa facile, però alcune cose che troviamo scritte in questo libro si contraddicono a vicenda. Secondo la tesi sposata da Yukari Kane, la casa di Cupertino sarebbe entrata in una forte fase di decadenza dopo la scomparsa di Steve Jobs nel 2011. A detta della giornalista, il sostituto Tim Cook sarebbe “incapace di innovare”.

Il libro ha alcuni spunti interessanti, come i dettagli sulle riunioni aziendali di Tim Cook e il suo stile del tutto differente rispetto a Steve Jobs, però la giornalista ha messo un accento troppo forte su alcuni passi falsi della compagnia, dimenticando quelli compiuti da Jobs.

Ad esempio, Yukari Kane ha criticato la gestione delle condizioni lavorative degli operai Foxconn, oppure il flop dell’app Mappe di iOS. Ma non ha citato l’AntennaGate dell’iPhone 4, grave problema che era saltato fuori quando Steve Jobs era ancora CEO della compagnia. E non viene nemmeno sottolineato che Jonathan Ive, il famoso designer di Apple, lavora sempre per la casa di Cupertino.

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