Finlandia, il primo ministro accusa Apple di aver rovinato l’economia del Paese

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Una dichiarazione dura arriva direttamente dal primo ministro della Finlandia, Alexander Stubb. Insidiatosi lo scorso 14 giugno al posto di Jyrki Katainen, dopo appena quattro mesi arriva subito la lotta al colosso americano, che tra le tante cose sembra aver compromesso anche l’economia dello stato finlandese, dopo aver rilanciato sicuramente la propria e quella americana. L’accusa principale arriva per quello che è l’orgoglio nazionale della Finlandia, ovvero Nokia, il colosso che oramai è destinato a rimanere legato esclusivamente alla storia. In secondo piano Apple avrebbe anche causato la fine del settore più prolifico per la Finlandia: quello della carta.

«L’iPhone ha ucciso Nokia e l’iPad ha ucciso l’industria della carta. Troveremo sicuramente un modo per riprenderci» ha dichiarato Alexander Stubb in un’intervista rilasciata all’emittente CNCB. Il primo ministro non è però alla prima uscita pesante nei confronti del colosso di Cupertino: la prima volta fu proprio nel mese di gennaio, quando ancora non ricopriva il ruolo istituzionale di primo ministro, ma era comunque europarlamentare, sempre per il gruppo Coalizione Nazionale. Quella volta il riferimento andò dritto nei confronti di Steve Jobs.

«Avevamo due pilastri fortissimi sui quali basare la nostra economia: una era l’industria dell’IT, l’altra l’industria della carta. Steve Jobs è riuscito a prendere i nostri posti di lavoro» aveva detto al Dagens Industri, quotidiano della penisola scandinava. Dichiarazioni che non sanno di cognizione di causa, perché Apple negli anni ha supportato abbondantemente le attività di Nokia pagando cifre importanti per le licenze sui brevetti. Lo stesso Stephen Elop, CEO di Nokia, aveva dichiarato una somma di circa 650 milioni di dollari l’anno grazie all’accordo siglato con Apple, ma anche con altre aziende. Insomma, a Cupertino avranno anche distrutto la carta e l’industria IT della Finlandia, ma nel frattempo aveva fatto del suo meglio per tenerla a galla.

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