Degusta KIT per iPad: arriva l’app per chi vuole imparare a degustare

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Guardandovi intorno, avrete notato anche voi che negli ultimi anni siamo tutti diventati intenditori di cibi e bevande. Anche quelli che tre anni fa andavano avanti a McDonalds, oggi sono in grado di carpire il sapore dei cibi che (secondo loro) nemmeno il direttore della guida dell’Espresso.

La loro parte (ampiamente) la fanno sicuramente i tanti programmi televisivi dedicati alla cucina che si vedono in questi anni, e che fanno diventare i cuochi delle vere e proprie star, ma la strada non tanto per imparare a cucinare, ma addirittura ad assaggiare cibi e bevante è lunga e dura. Altrimenti non esisterebbero i sommelier.

Tuttavia, per chi vuole imparare senza mai discostarsi dall’amatoriale, su App Store è disponibile un’app davvero ben fatta a tema degustazioni, che si chiama Degusta KIT e che permette agli appassionati di registrare con i criteri canonici e, soprattutto, oggettivi (non in base al prezzo, quindi) una serie di prodotti. Il costo è piuttosto alto, ma oltre alle tabelle per le degustazioni sono indicate tantissime informazioni per ogni prodotto della categoria, informazioni che saranno utili per conoscere meglio il mondo del singolo prodotto in questione.

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L’app è divisa in varie categorie: si va dal celeberrimo vino, alla birra e all’olio, tra le più famose (e complesse) bevande; si prosegue poi con il caffè (io non mi intendo di caffè, ma dopo aver assaggiato il caffè fatto in una torrefazione… quello del supermercato non gli lega nemmeno le scarpe!), con i distillati, e poi c’è il cioccolato, il miele (altro prodotto che è un mondo a sé) e i sigari, prodotti da degustare nonostante siano gli unici che non si ingeriscono.

Per ogni assaggio che facciamo, relativamente alla categoria, possiamo dare dei punteggi e poi confrontarli con gli altri assaggi, così da capire sempre meglio le differenze.

L’app, personalmente, mi ha molto stupito perché siamo abituati a pensare, per merito del marketing, che i prodotti più cari siano anche i più buoni, anche perché diamo una valutazione di “buono” molto personale ed oggettiva: la prova “in cieco” già ci metterebbe in difficoltà (la prova in cieco consiste nell’assaggiare vini o altri prodotti senza vedere la bottiglia, già nel bicchiere).

Un’app del genere certo non è il vangelo della degustazione, ma come basi, specialmente se unita ad un corso di degustazione (e ce ne sono molti, in giro, in questo periodo) può farci fare quel “salto di qualità” che quantomeno ci consente di poter andare ad un ristorante, o ad una cantina, e poter acquistare dei prodotti con criterio. Prendendo finalmente le distanze dagli “esperti in un giorno”, perché in giro, ad oggi, ce ne sono anche troppi.

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