Come richiedere (con il nuovo metodo) un rimborso per le app acquistate da iPad

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Ogni tanto anche l'Unione Europea fa qualcosa di buono. Sembra strano a dirsi, visto che pare che l'unica utilità dell'ente sia multare l'Italia per le ragioni più disparate, ma stavolta se l'è presa anche con Apple che, a suo dire, non tutelerebbe abbastanza gli utenti perché non fornisce la possibilità di rimborso degli acquisti effettuati sui vari store (App Store, iBooks Store, iTunes Store).

Da ciò è scaturito qualcosa di buono e cioè che a differenza di prima, quando per chiedere un rimborso ad Apple dovevamo indicare anche il motivo della richiesta e questo non era valido praticamente mai, adesso possiamo chiedere il rimborso per un contenuto acquistato senza specificare il motivo, entro quattordici giorni dall'acquisto.

Prima parlo della procedura, poi faccio qualche commento.

Per chiedere un rimborso dobbiamo recarci su questo sito, effettuare il login con il nostro Apple ID e consultare la lista delle app compatibili con il rimborso, ovvero quelle acquistate da poco, scegliendo quella da rimborsare senza specificare il motivo. Tutto qui.

Ora, chiaramente questo sistema non tiene. L'esempio più banale: acquisto un gioco, lo gioco per quattordici giorni intensamente, riesco a finirlo e chiedo il rimborso. Tiè, ho giocato a tutto il gioco e non l'ho pagato, anche se non potrò riscaricarlo in futuro.

Per i film, poi, posso acquistarne come voglio perché a guardare un film si fa prestissimo.

Ovviamente questo sistema non può continuare a lungo, perché sviluppatori e produttori vedrebbero i loro guadagni calare a picco per via di questo giochetto… Probabilmente un'app deve essere acquistata ma mai stata aperta per poter funzionare, o un film scaricato ma non iniziata la visione.

In ogni caso credo che le regole per il rimborso non si esauriscano qui: per questo motivo, prima di comprare un'app che non sapete se vi piace perché “tanto poi me la rimborsano” pensiamoci bene, perché non credo (da Apple poi…) che questi vengano dati a pioggia.

Insomma, provateci solo se un gioco o un'app ha effettivamente un problema grave (crasha, non si apre…) e magari avrete qualche speranza in più e, soprattutto, se non saranno rimborsati i soldi dell'acquisto li avrete almeno spesi in buona fede.

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