Apple, una class action accusa la scarsa informazione sul peso di iOS 8

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Una nuova class action è stata depositata contro Apple nello scorso martedì presso la corte federale degli Stati Uniti. Alla compagnia di Cupertino viene, stavolta, contestato il non aver informato tutti i suoi utenti, nella nuova versione di iOS, della quantità di spazio che il nuovo sistema operativo va a occupare dopo esser stato scaricato. Come riportato da Siliconbeat, l’accusa principale riguarda il fatto che il nuovo sistema operativo, iOS 8, disponibile dallo scorso settembre su iDevice, può occupare fino al 23,1% dello storage totale di un device.

William Anderson, l’avvocato dello studio Cuneo Gilbert & Laduca, con sede a Washington, sta guidando la class action e ha specificato, in un comunicato stampa diffuso in questi giorni che «condurremo questa causa in maniera vigorosa, perché sentiamo che ci sono troppi utenti che sono stati raggirati». Anderson non si è concentrato, però, soltanto sugli utenti che hanno effettuato l’update del loro iDevice a iOS 8, ma anche su tutti quelli che hanno acquistato ex novo un iPhone e un iPad con iOS 8 installato, trovandosi così con meno memoria di quella che era stata assicurata al momento dell’acquisto.

iOS 8, come detto già poc’anzi, lanciato nel mese di settembre, ha permesso ad Apple di creare una linea di continuità tra tutti i suoi device, permettendo a tutti di accedere al proprio iPhone tramite Mac, effettuando telefonate e inviando SMS ai propri contatti. Pochi giorni dopo la release, però, alcuni problemi legati alla batteria e alla velocità del Wi-Fi avevano costretto Apple a rimediare immediatamente al lancio con degli update correttivi, che hanno sopperito anche ad alcuni problemi sorti in sede di Touch ID. Con l’arrivo del mese di ottobre, poi, iOS 8 ha ottenuto l’update più importante grazie all’aggiunta di Apple Pay. A novembre il nuovo sistema operativo di Apple era stato installato sul 60% degli attivi iOS device.

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