Apple: l’acquisizione di Beats servirà per l’iTV

Apple: l'acquisizione di Beats servirà per l'iTV

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Stando a quanto dichiarato dal biografo ufficiale di Steve Jobs, l’acquisizione di Beats Electronics da parte di Apple non riguarda tanto iTunes e il mondo della musica, quanto piuttosto il tanto vociferato televisore della Mela, chiamato per il momento con il nome iTV.

Sono serviti ben 3.2 miliardi di dollari per procedere con l’acquisizione di Beats Electronics, e subito si è pensato a questa mossa dal punto di vista musicale. I co-fondatori di Beats, Jimmy Iovine e il musicista Dr. Dre, d’ora in avanti faranno parte del consiglio d’amministrazione di Apple, ed è probabile che nei prossimi mesi ci saranno delle importanti novità riguardo iTunes e i servizi connessi al popolare marketplace di contenuti multimediali. Pensiamo ad esempio al fatto che Iovine è anche il fondatore della Interscope Records e della Interscope Geffen A&M. Apple avrebbe quindi accesso diretto a tanti contenuti extra nel mondo della musica.

In questi ultimi mesi la concorrenza non è rimasta a guardare: pensiamo in primis ai servizi offerti da Spotify e Pandora. Apple potrebbe lanciare dei nuovi abbonamenti musicali, e c’è chi ipotizza addirittura il rilascio dell’app iTunes per Android e Windows Phone. In fondo, iTunes c’è anche sui PC Windows, quindi non è un’ipotesi troppo remota.

Apple: l'acquisizione di Beats servirà per l'iTV

Ma c’è di più: a detta di Walter Isaacson, il biografo ufficiale di Steve Jobs, l’acquisizione di Beats sarebbe più legata la progetto dell’iTV e dell’Apple TV di nuova generazione. Ecco che cosa scrive il sito Billboard a tal proposito:

“Isaacson pensa che l’accordo tra Apple e Beats non riguardi le cuffie o la musica in streaming, quanto piuttosto il video. A suo modo di vedere, Tim Cook vuole convincere Iovine a gestire il business dei contenuti di Apple per aiutare la società a lanciare il famoso prodotto TV di cui si parla da anni. Un prodotto messo in standby poiché Apple non riesce a convincere tutti i produttori di contenuti.”

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