Acquisti in-app, la Commissione Europea incontra la Apple

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L’annosa questione degli acquisti in-app per la Apple ha rappresentato sempre un tallone d’Achille non indifferente. Spesso alla ribalta della cronaca sono arrivate notizie di bambini, entrati in possesso degli iDevice dei genitori, che senza accorgersene hanno acquistato diversi contenuti aggiuntivi spendendo cifre molto importanti. Le migliorie, nel tempo, hanno perfezionato tale aspetto con il fine evitare una spesa spasmodica e soprattutto senza consapevolezza: Apple, infatti, ha poi inserito un cookie di memoria della password di due minuti, dopo i quali la password per l’iTunes Store va necessariamente re-inserita, bloccandone quindi l’utilizzo nel caso in cui a usare il device non vi fosse il proprietario stesso.

In questi giorni, però, la situazione torna a preoccupare perché la Commissione Europea ha deciso di incontrare tutte le major della tecnologia mondiale, a partire da Apple e Google, per poter discutere delle numerose lamentele ricevute circa gli acquisti in-app involontari. Attualmente il mercato dei giochi online è costituito per il 50% di giochi gratuiti, il che lascia immagine quanta possibilità c’è di acquistare un contenuto in-app, soprattutto se involontariamente utilizzando carte di credito e simili. Alle aziende, in particolar modo quelle che fanno un largo uso di tale procedura, verrà presto chiesto di trovare una soluzione per consentire una maggior tutela nei confronti dei consumatori.

Una soluzione che ovviamente la Apple troverà, evolvendo quanto già descritto poc’anzi, soprattutto per venire incontro ai bambini, che risultano essere i più vulnerabili a questo tipo di funzione. Gli incontri si consumeranno nella giornata di oggi insieme con le autorità nazionali oltre che i manager di Apple e Google, rispettivamente rappresentanti dell’App Store e del Google Play, per i prodotti Samsung. Intanto da Cupertino arriva l’accordo con la FTC: Apple restituirà 37.000 acquisti in-app effettuati dai bambini all’insaputa dei genitori.

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